Tutti noi abbiamo delle paure, è normale sia così, non lo sarebbe il contrario. Dalla più stupida alla più logica e razionale, le nostre paure sono sempre lì e ci accompagnano ogni giorno della nostra vita, e anche quando non ci pensiamo o non ci facciamo caso loro sono lì con noi. Ma è possibile vincere le proprie paure? É possibile sconfiggerle o almeno provare a lasciarle in un angolo remoto della nostra mente e non permettere che ci condizionino?
Sommario
Perché vengono le paure?
L’argomento di oggi è un argomento delicato con ampissime vedute e che potrebbe prendere le strade più tortuose, lo so. Ma io non voglio addentrarmi in cose complesse di cui nemmeno io sarei in grado di parlare, voglio solo parlare in modo semplice di un qualcosa che ci tocca tutti da molto vicino. Rispondere alla domanda che ho posto in questo sottotitolo non è facile, e io non pretendo di avere una risposta, ma quello che so è che spesso le paure che abbiamo sono ingiustificate.
É facile per la nostra perfida mente lasciarsi prendere da pensieri cupi che non hanno motivo di essere. Se ci mettessimo ad analizzare ad una ad una tutte le nostre paure ci renderemmo conto che la maggior parte non hanno ragione d’esistere, siamo solo noi che gli permettiamo di saltare fuori e condizionare la nostra vita.
A volte però le nostre paure hanno un motivo per esserci, c’è qualcosa di reale che la nostra mente categorizza come paura e ci fa tenere all’erta. Il difficile è capire dove sta la differenza. Il difficile è lasciare andare le paure inutili e affrontare quelle reali. La nostra testa è un macchinario davvero complesso con enormi e inimmaginabili potenzialità, ma anche molto delicato e fragile. Ciò che ci passa dentro lo sappiamo solo noi, ma siamo anche solo noi a permettere che passi. Ma quindi perché ci vengono le paure? E come vincerle?
Il timore di non essere all’altezza
La società in cui viviamo oggi ci nutre di tanto e di tutto, molto più di ciò di cui abbiamo bisogno, ci pone su un piedistallo e ci fa credere che per essere felici la strada giusta sia quella lì, quella che ci indicano loro, e che per far parte di questo mondo devi essere in un certo modo e fare in un certo modo. Ma una strada giusta non c’è, c’è la nostra strada. E mettersi al confronto con gli altri, giudicarsi e giudicare, temere di non essere abbastanza per qualcosa o qualcuno che in realtà è solo creazione della nostra mente, ci porta ad uno stato di paura che dentro di sè ne comprende mille altre.
La mente dell’essere umano oggi è sempre più fragile, ci riempiamo la testa di cose inutili e di finte certezze e quando le perdiamo ci sembra di aver perso davvero qualcosa, e questo ci fa paura. Dicono che gli attacchi di panico siano la “malattia del 21° secolo”. Questo perché? L’attacco di panico è una folle paura incontrollata che non ha motivo di esserci. Questo succede perché siamo sempre più deboli e sempre più aggrappati a cose che non ci sostengono. Esiste sempre un motivo di base se subiamo un attacco di panico, da quello più stupido a quello più grosso, ma in fondo è una reazione del nostro cervello a qualcosa che non c’è.
La paura del futuro
Viviamo con la paura del futuro. Ma esattamente il futuro che cos’è? Abbiamo l’ansia e il pensiero sempre rivolto in avanti a come sarà, a come andrà, a cosa succederà se le cose andranno bene o male e ci dimentichiamo di vivere nel presente. La paura del futuro è un classico esempio di paure infondate, la prova che abbiamo il timore di sapere come saremo e cosa faremo in un futuro prossimo o remoto, e trascuriamo ciò che stiamo facendo e ciò che siamo qui e ora.
Questa paura è una delle più comuni, chi di noi guardando nel proprio avanti non sente un minimo di angoscia perché non sa se le cose andranno come previsto, se la nostra vita prenderà la strada che noi oggi desideriamo. Credo sia normale, ma fino a un certo punto. Ciò che ci fa venire paura è l’idea che non possiamo controllare ciò che verrà, ma questo ha senso? Non ha forse più senso preoccuparci solo di ciò che possiamo fare ed essere nel momento esatto che stiamo vivendo? In modo da costruirci il futuro che vogliamo? Poi potrà non andare esattamente come vorremmo, ma è la vita, e se non si accetta la vita non si accetta nulla.

Tutto cambia e questo ci spaventa terribilmente
Ci viene paura perché non accettiamo l’idea che un giorno o l’altro possa accadere qualcosa di brutto o sbagliato che ci vada a toccare e a cambiare il nostro equilibrio, la nostra serenità, anche se è qualcosa che potrebbe non accadere mai. Abbiamo paura del fatto che potremmo soffrire, che all’improvviso qualcosa potrebbe cambiare e non essere più come prima, perché non ci rendiamo conto che nulla è mai come prima. Nella vita nulla è certo, e questa grande certezza è la cosa che ci spaventa di più. Il fatto che tutto sia in continuo divenire e cambiamento, che non abbiamo reali certezze a cui aggrapparci se non noi stessi, ci spaventa terribilmente. Se accettassimo questa piccola verità, la maggior parte dei nostri timori svanirebbe.
Quando hai una paura ponile queste domande
Ognuno di noi dovrebbe fermarsi ed analizzare le proprie paure, anche le più piccole e inutili. E poi porsi queste semplici domande: “Perché ce l’ho?” “Da dove viene?” “La posso controllare?” “É giustificata?” “Cosa posso fare per sconfiggere questa paura?”. Se imparassimo ad affrontare a viso aperto le nostre insicurezze, che poi diventano timori che poi sfociano in paure, faremmo già il primo importante passo in avanti. Perché per vincere le proprie paure bisogna prima affrontarle.
Ma la domanda più importante che dobbiamo porci prima di iniziare questa “battaglia” è: “Questa mia paura è dovuta a qualcosa in mio controllo o al di fuori del mio controllo? Dipende da me o da qualcosa esterno alla mia persona?”. Se la risposta è: “no, io a questo proprio non posso farci nulla” ha senso preoccuparsene? Prendiamo ad esempio la paura di volare; se io salgo su un aereo ho qualche possibilità o capacità o potere di controllare ciò che succederà? Oppure posso solo guardare fuori dal finestrino e aspettare di giungere a destinazione? Ha senso avere paura di una cosa che potrebbe succedere ma che è più probabile non succeda mai? Questo è uno dei più classici esempi, ma voglio che voi lo pensiate anche per le vostre paure più piccole.
Lo stesso vale per la più grande paura che tutti noi abbiamo: la morte. Ha senso avere l’ansia e l’angoscia dell’unica cosa certa che sappiamo c’è nella nostra vita, che inevitabilmente accadrà ma che non è in nostro controllo né il come né il quando? Ora sono andato a toccare un tema delicato, non sono assolutamente qui per dire come poter superare la paura della morte, che purtroppo ognuno di noi in fondo un pochino ha, ma sono qui per dire che per vincere le proprie paure bisogna porsi queste semplici domande partendo dalle più piccole cose, dai piccoli timori quotidiani fino alla più grande paura che c’è in noi.
Vincere le proprie paure per vivere la nostra vita
Le nostre paure sono ciò che più ci frena nel corso della nostra vita. Sono gli ostacoli sul nostro cammino, quelle barriere che ci impediscono di andare avanti, i freni che ci tiriamo da soli. Quando riusciamo a vincere le nostre paure, oppure riusciamo semplicemente a metterle da parte, lì la nostra strada si sgombra e il cammino diventa più facile. Ma se ci sono, se la vita ce le ha messe davanti significa che così dev’essere, perché ciò che la vita ha in serbo per noi e ciò che ci succede spesso è fuori dal nostro controllo, però le nostre reazioni a ciò che ci accade sono invece totalmente dentro al nostro controllo.
Quindi dipende da noi come affrontare e vincere le paure che per forza di cose abbiamo, perché tutti le abbiamo e sempre in ogni momento della vita. Alcune passano, poi casomai ritornano, alcune sono sempre lì e non hanno proprio intenzione di andarsene, altre invece le abbiamo sconfitte e sappiamo che non le faremo tornare mai più. Però ci sono, è impossibile non avere alcuna paura! Dobbiamo solo renderci conto che la loro esistenza dipende tutta dalla persona che vediamo la mattina davanti allo specchio.